Da alcuni anni la scuola italiana sta attraversando un periodo di cambiamenti, alcuni solo annunciati, altri che già stanno incidendo in modo significativo in una realtà complessa e variegata. Anche se per la realizzazione dell’autonomia scolastica mancano ancora molti tasselli fondamentali, essa ha comunque iniziato a cambiare gli scenari in cui la scuola è chiamata ad operare. Si sta gradualmente passando da una scuola apparentemente monolitica, in cui tutti erano chiamati a svolgere gli stessi percorsi e ad acquisire le stesse conoscenze, ad una scuola in cui l’offerta formativa sarà più diversificata, tesa ad adattarsi alle diverse richieste ed aspettative dell’utenza e alle differenti attitudini e motivazioni dei ragazzi. Questo mentre la concorrenza tra le diverse istituzioni scolastiche, non solo tra quelle pubbliche e private, ma anche all’interno dello stesso settore pubblico, è sempre più serrata.
Questa fase di transizione, in cui si sta lasciando un vecchio modello di scuola, ma in cui non è ancora chiara la direzione da prendere, è ancora più evidente nella media, rilanciata come scuola preparatoria ed orientativa secondo il progetto Moratti. Coerentemente con questa scelta, emerge la richiesta di differenziare in modo più evidente il percorso formativo degli alunni, in base alle predisposizioni ed attitudini rilevate nei ragazzi e alle scelte educative e didattiche espresse dalle famiglie. In tal modo si potrà ottenere una preparazione più approfondito e consapevole alla scelta della scuola superiore.
Dovrebbe dunque essere superata la tendenza a moltiplicare occasioni ed esperienze in una corsa a fare un po’ di tutto (i ragazzi passano da una spolverata di latino, un po’ di inglese e magari anche un pizzico di qualche altra lingua straniera, una recita teatrale, varie uscite tra cui magari anche una in montagna). Per avviare differenti percorsi didattici le scuole, grazie all’autonomia, dovrebbero poter contare su proprie risorse, da gestire coerentemente con il proprio piano dell’offerta formativa. Sarà anche possibile stipulare convenzioni sia con privati che con enti e associazioni che potranno affiancare i docenti nella loro azione didattica ed educativa. Già ora molte sezioni del CAI, spesso con l’accordo delle amministrazioni comunali, accompagnano alunni di scuole elementari e medie in uscite che, per molti ragazzi, rappresentano il primo incontro con la montagna. Il nuovo quadro apre interessanti prospettive anche per l’azione che il CAI intende svolgere verso i giovani.
Il gruppo di alpinismo giovanile della SEM intende muoversi su queste nuove prospettive e dunque proporre alle istituzioni scolastiche un
rapporto con la montagna che non sia episodico e frammentario ma invece teso ad offrire nuovi spunti di lavoro agli insegnanti e coinvolgenti esperienze agli alunni.
Nella scuola elementare si potrà operare con uscite giornaliere tese ad affrontare particolari aspetti dell’ambiente montano. A questo importante intervento di prima conoscenza potrà seguire,
nella media, una proposta rivolta a quegli alunni e quelle famiglie che credono nelle potenzialità che un rapporto con la montagna offre, non solo a livello didattico, ma, soprattutto, a livello
educativo.
Infatti tra i vari percorsi didattici presenti nel Piano di Offerta Formativa è possibile proporre ai genitori anche itinerari di educazione ambientale che portino i ragazzi a realizzare un rapporto con la montagna che non sia episodico ma che rappresenti un filo sul quale il Consiglio di classe costruisce una parte significativa del proprio intervento didattico ed educativo. Operando con preadolescenti è fondamentale che attività da svolgere con impegno e fatica non vengano imposte, ma siano condivise sia dai ragazzi che dalle famiglie. Inoltre la scuola potrà far convergere in queste classi docenti disposti a cogliere le possibilità didattiche ed educative che un progetto di questo tipo offre.
Infatti la montagna non è solo il posto in cui si può cogliere la grandiosità di molte trasformazioni naturali, ma è anche il luogo dove l’opera di trasformazione dell’uomo ha lasciato segni diffusi e significativi. Essa inoltre permette (affrontando le esperienze e i problemi della vita in comunità, le marce faticose, l'inclemenza del tempo) di raggiungere obiettivi come la formazione del carattere degli alunni, la capacità di porsi delle mete elevate e di darsi un'organizzazione e un metodo rigorosi per poterle raggiungere.
La proposta:
· Il gruppo AG della SEM metterà a disposizione i propri accompagnatori, il cui intervento sia nella scuola che nelle uscite non comporta alcun onere da parte dell’istituzione scolastica se non
quello del trasporto e del vitto e alloggio (in caso di pernottamenti nei rifugi).
· La messa a punto del progetto da svolgere (uscite in montagna ed eventuali interventi a scuola) sarà concordata tra l’ist. scolastica e il gruppo AG della
SEM/CAI, nel quadro di un rapporto di collaborazione che tende ad essere permanente.
· Di norma la gestione amministrativa del progetto sarà a carico della scuola.
· L’intervento dell’accompagnatore non sarà mai sostitutivo dell’insegnante per quanto riguarda la gestione degli alunni. Sarà a carico degli accompagnatori la conduzione dell’uscita per quanto riguarda la progressione in montagna e la sicurezza. Se concordato con gli insegnanti, gli accompagnatori illustreranno ai
ragazzi le caratteristiche degli ambienti frequentati e potranno anche proporre loro procedimenti e materiali utili per muoversi con maggiore sicurezza in montagna. Questo potrà avvenire anche
sotto forma di gioco (giochi di arrampicata).
Si tratta dunque di costruire un rapporto "forte" tra gli Accompagnatori di Alpinismo Giovanile disposti ad operare nella scuola e Consigli di classe formati da insegnanti disponibili a lavorare su queste tematiche e disposti ad accompagnare i ragazzi in montagna. Rapporto ulteriormente rafforzato dalla presenza di famiglie che hanno scelto e che dunque apprezzano questo tipo di interventi. Si realizza così una comunità di intenti tra proposta del CAI, scuola e famiglia che è alla base di ogni efficace intervento educativo.